Un occhio alla storia: qualche passo indietro
L’invenzione del grammofono risale all’incirca intorno all’anno 1877 ed è attribuibile sostanzialmente alla mente che ha generato anche la nascita della famosa lampadina, stiamo infatti parlando dell’americano Thomas Edison.
La variante iniziale del grammofono a manovella è come abbiamo detto precedentemente collocabile nell’anno 1877, con i primi dischi la cui produzione in serie si manifestò solamente una decina di anni a venire. L’intuizione geniale di Edison sta semplicemente nel fatto lui stesso, nel cercare di provocare in qualche modo lo scorrimento della puntina sulla superficie del disco, era riuscito a monitorare e osservare la produzione di un suono il quale, nonostante fosse vagamente perfetto, riconduceva in qualche modo alla voce di una persona. Se così fosse, il destino di questa idea sarebbe stato quello di rivoluzionare, quanto meno nel suo piccolo, il mondo della musica ma non solo, è altrettanto giusto dire che i primi esperimenti che vennero realizzati a riguardo non portarono dei successi notevoli o comunque un riscontro del tutto positivo. Il merito di Edison fu quello di riuscire con successo a fronteggiare l’alta perplessità che gli veniva posta contro da parte di tutti coloro che lavoravano a suo stretto contatto, visto che il suono che veniva emesso dal dispositivo non godeva di una qualità del tutto ottimale.
Grammofono a manovella: caratteristiche e funzionamento
Solitamente in un grammofono professionale, il controllo della velocità è dovuta grazie alla presenza di alcuni piccoli segni di colore nero che vengono impressi sui piatti che ruotano. Le dimensioni di questi segni possono essere racchiuse in un diametro solitamente pari a poco più di 13 cm. Il motore di fatto permetteva al piatto di girare ad una velocità che, a seconda dei casi, che la maggior parte delle volte ammontava a 33 o 78 giri ogni minuto. Il suono che il disco era quindi in grado di riprodurre veniva propagato grazie all’azione di un’apposita puntina che scorreva nella parte interna del solco del grammofono.
Le basse frequenze dei segnali erano sempre soggette a trasmissione nel momento in cui i solchi, i quali si presentavano sempre con dei moti rotatori sia da destra verso sinistra che viceversa cambiando di conseguenza quella che era la loro oscillazione. Tuttavia in tutti i dischi le puntine hanno la capacità di leggere una variazione soltanto in senso orizzontale. Di conseguenza bisogna dire che verrà data origine a dei segnali i quali in secondo luogo andranno ad essere filtrati per poi essere amplificati.
Vantaggi di questo prodotto
Questo perché la puntina si andrà ad appoggiare su un disco che avrà una rotazione orizzontale. Se deve essere in qualche modo paragonato al fonografo, i punti forti del grammofono a manovella sono veramente tanti, tra cui:
- Suono qualitativamente migliore;
- Uniformità inerente al meccanismo di rotazione del disco;
- Comodità e semplicità di utilizzo;
- Costi di produzione decisamente inferiori;